Il digiuno intermittente non impoverisce l’apporto di nutrienti, non causa disturbi alimentari, non provoca un’eccessiva perdita di massa muscolare magra e non influisce sui livelli di ormoni sessuali. A sfatare quattro falsi miti che sostengono che il digiuno intermittente non sia un regime alimentare sicuro è un team dell’Università dell’Illinois di Chicago, guidato da Krista Varady, che ha pubblicato, su Nature Reviews Endocrinology, un commento al corpus degli studi fino a oggi condotti su questo argomento.
Il digiuno intermittente è un modo sempre più diffuso per perdere peso senza contare le calorie. Esistono due schemi di digiuno intermittente: uno in cui le persone alternano giorni in cui mangiano un numero molto limitato di calorie a giorni in cui mangiano ciò che desiderano, e un altro caratterizzato da un consumo di cibo limitato nel tempo, in cui le persone mangiano ciò che vogliono durante una finestra di 4-10 ore ogni giorno, per digiunare nella restante parte della giornata.
Secondo i dati raccolti dal team USA, entrambi gli schemi di digiuno sono sicuri. In particolare, l’assunzione di zucchero, grassi saturi, colesterolo, fibre e sodio non cambia durante il digiuno rispetto alla fase precedente. E non cambia nemmeno la percentuale di energia consumata in carboidrati, proteine e grassi. I pediatri, tuttavia, devono essere cauti nel monitorare gli adolescenti obesi se iniziano a digiunare, perché questo gruppo ha un alto rischio di sviluppare disturbi alimentari. A livello di perdita di massa, gli studi dimostrano che le persone perdono la stessa quantità di massa muscolare magra sia con il digiuno intermittente, sia con una dieta diversa. Infine, né gli estrogeni, né il testosterone né altri ormoni sessuali risultano influenzati dal digiuno intermittente.
Fonte: Nature Reviews Endocrinology 2024